Vi racconto le storie che sono dietro alle cose che trovo, che riciclo, che riuso e a cui do nuova vita grazie alla magia della creatività

mercoledì 16 maggio 2018

Delle sorprese della Natura

Nel mio angolo di piante aromatiche dove ospito Salvia, Erba cipollina, Maggiorana, Balsamina, Mirto, Santolina oliva, Timo, Santoreggia, Basilico e Prezzemolo, ho inserito una piantina di Ruta. Quasi ogni giorno passo per vedere come stanno e qualche giorno fa mi sono accorta che Ruta ha invitato degli amici, davvero simpatici, a casa sua. Riuscite a individuarli e contarli?




Gli amici di Ruta sono i bruchi all'ultimo stadio del Macaone!




Sono giorni che sono attaccati a quelle foglioline e, nonostante i forti temporali, continuano imperterriti a mangiare. Alice ha dato ad uno di loro un po' fastidio e lui si difeso facendo uscire dal torace un organo a forma di Y arancione che emana un odore sgradevole ai predatori, si chiama "osmeterio".




Non ci resta che aspettare che si trasformino in crisalidi per poi spiccare il volo. Nell'attesa preparo dolcetti a forma di farfalla con infuso di menta piperita. 


giovedì 5 aprile 2018

Il dopo delle cose




Subito dopo aver letto questo articolo ho avuto il bisogno forte di fermarlo in questo mio blog per ricordarlo, perchè "la magia delle cose" è particolarmente descritta bene e ha maggior senso.

Inoltre in questo periodo sto riflettendo molto sul "dopo delle cose" così come il dopo del proprio giardino e 2 esempi nella letteratura che ho avuto il piacere, la commozione e la curiosità di leggere sono:

Pia Pera, Al giardino ancora non l'ho detto (2016)
Jorn de Precy, E il giardino creò l'uomo (2012)

Ne avete altri da consigliarmi?

Buona lettura 

domenica 22 novembre 2015

Di come decorare l'Albero di Natale con dei semplici e facili pompon

Amo collezionare gomitoli di lana anche se non so lavorare con i ferri; li uso per confezionare, chiudere i sacchettini dei biscotti, fare dei braccialetti a treccia, ma anche solo per tenerli in una cesta: perché solo guardarli riscaldano il cuore.




Quest'anno ho deciso di usarli per decorare l'Albero di Natale realizzando dei semplici POMPON.
Semplici e facili sì, da fare insieme ai bambini trascorrendo un colorato pomeriggio in allegria.
Seguendo questo procedimento e non quello più lungo dei dischi di cartone avrete dei pompon non pienissimi ma di effetto e velocissimi da fare.

Occorrente:

gomitoli di lana, anche se di diverso spessore (colori a scelta, potete sceglierne uno solo, due, tre o tanti colori)

forchetta 

paletta da cucina o cucchiaio grande

forbici




Arrotolate il filo sulla paletta, quando vi sembrerà di aver arrotolato abbastanza (almeno 80 giri) tagliate il filo di lana e poi tagliate un altro pezzo di 30 cm circa che lasciate disteso. Fate scorrere la lana arrotolata togliendo la paletta e posizionatela al centro del filo tagliato per la sua metà. 




Fate un nodo al centro della matassa e poi tagliate la lana dove si piega e date volume alla pallina che si viene a creare. 

Il pompon è pronto in poche mosse per essere posto sull'Albero.




Se volete pompon più piccoli usate una forchetta in questo modo:





I bambini più grandi potranno realizzarli da soli, mentre i più piccoli aspetteranno il loro indispensabile momento: chiedetegli di mettere il loro dito indice per tenere il filo da annodare e vedrete come saranno contenti!




Tanti pompon e un filo di luci regaleranno al vostro Natale tanta tenerezza, coccole e calore.




martedì 23 giugno 2015

Di una passeggiata alla ricerca dell'iperico

Una passeggiata con gli ospiti del b&b  è diventata una vera e propria scoperta di piante e fiori spontanei e ho trovato così un angolino pieno di iperico pronto per essere raccolto ed essere usato per fare un oleolito. Il corso sul riconoscimento delle erbe spontanee concluso da poco mi è stato molto utile ed è divertente mettere in pratica i consigli ricevuti.



Ne ho raccolto abbondantemente per usare sia i fiorellini gialli per l'oleolito, sia le foglioline da essiccare per le tisane







Una bella raccolta e via a togliere tutte le sommità fiorite. Ne ho pesate 300 gr poi le ho lasciate un po' all'aria per far andare via qualche insettino.




Poi ho messo i fiorellini dentro un barattolone di vetro con chiusura ermetica e ho aggiunto 1 litro di olio di girasole spremuto a freddo.




Ho premuto i fiori verso il basso in modo che l'olio ricopra i fiori e poi ho posizionato il vaso al sole. Nei giorni seguenti si dovrà asciugare la condensa sulle pareti del barattolo con la carta assorbente e girare di tanto in tanto il composto. Già dopo 2 giorni l'olio diventerà rosso per l'ipericina che i fiori e le foglioline rilasciano. Dopo un mese filtrerò l'olio ottenendo così un rimedio naturale per alleviare gli eritemi solari, le ustioni, aiuta la cicatrizzazione, insomma vere e proprie coccole per il nostro corpo.

Con le foglioline essiccate mettendo i rametti a testa in giù all'ombra ricaverò una tisana che userò in caso di tosse e cistite.

Provate anche voi, la notte di San Giovanni, il 24 giugno è vicina! Se state in campagna cosa aspettate a scovare intorno alla vostra casa le piantine di iperico? 




giovedì 14 maggio 2015

Di una cassetta degli attrezzi e di un dottore particolare

Nel sangue che scorre nelle vene di Lorenzo c'è una passione: andare in bicicletta.
A 2 anni è salito in sella alla sua prima bici con le rotelle regalata da nonno Carlo, pochi minuti dopo pedalava per tutta casa e non voleva più scendere.




A 4 anni e mezzo, ammirando al parco un bambino che andava senza rotelle e che aveva una bellissima bici corredata dallo zainetto, ha deciso di toglierle e di sfrecciare così...




Pochi giorni dopo, il pittore Sandro Trotti vuole fargli un ritratto e mentre lo completa dice: "ho fatto il manubrio della bici attaccato alla sua testa, perchè è sempre lì che sta"... intuizione perfetta!





L'anno scorso un'altra bici, una bici da grande, lo fa sognare e scatenare. 




Quest'anno però è un anno particolare, un anno pieno di sorprese per lui a cominciare dal giorno del suo ottavo compleanno; una torta a forma di bici faceva già presagire qualcosa, ma mai avrebbe potuto pensare che nonno Settimo gli avrebbe donato una cassettina degli attrezzi speciale: la sua.








Piena di tutto quello che può servire, utensili che nonno Settimo tiene da quando era giovane, da quando lui ha iniziato ad andare in bici e a ripararle nella sua officina sotto casa.


Nonno Settimo nel 1977 con mio fratello




















Io e mio fratello sulle 2 ruote sotto casa
Anni '80, io tra le bici in vendita

Lorenzo ha sempre ammirato il nonno che pazientemente gli ha insegnato i trucchetti del mestiere ed ora che per le mani ha uno scrigno così importante manca solo un posto tutto per lui, per dedicarsi alla riparazione, all'abbellimento e allo studio della bicicletta.
Per quello c'è mamma Sonia che ha allestito il tutto con l'aiuto di Babbo Luigi!!! 
Ed eccola qua l'officina di LORENZO DOCTOR BIKE







lo scaffale dell'ex officina di nonno Settimo


...e non poteva mancare in bellavista un altro reperto storico del bisnonno Gino




ORA DOCTOR BIKE ASPETTA VOI AL 









mercoledì 22 aprile 2015

Di una panchina sempre a portata di mano

Fin da piccola, quando affacciandomi dalla finestra della mia cameretta 2x3 ammiravo la coppia di sorelle vecchiette che, pochi metri lontano dalla mia casa, sedevano vicino all'uscio a chiacchierare, ho sempre desiderato una panchina mobile.
"Nelle lunghe serate estive, con una panchina mobile, ci si potrebbe spostare da capannello a capannello comodamente, facendo sedere qualcuno vicino e ascoltare le notizie, i commenti, i loro ricordi", così pensavo.
Oggi quelle 2 sorelle che passavano il tempo a giocare a carte e a far uscire il cagnolino non ci sono più, non ci sono più le due sedie vicino alla porta di casa, sono passati quasi 20 anni. 
Il pensiero della panchina mobile però è rimasto e si è anche realizzato nel migliore dei modi.
Basta aggiungere alla struttura di una panchina una ruota di carriola!
Ho riunito i miei validi aiutanti e via tutti a lavoro.




Chi misura, chi avvita, chi svita, chi trapana, chi regge...

                                  






ECCO PRONTA LA PANCHINA CARRIOLA







 ... e ora non ci resta che godere del panorama comodamente seduti



domenica 5 aprile 2015

Di come avere la percezione di essere in vita

camminiam... 
o sto benone, sì!/Mi piace tanto camminar... 
di buon passo andiam!/Strade in collina... 
gallerie... 
distese d'erba.../Ghiaia sul sentier... 
e poi per ponte un tronco c'è!"

La primavera è il momento dell'anno in cui la voglia di uscire si fa tanta ed è grande il desiderio di avere un contatto diretto con la natura.
Si ritorna bambini, si dedica del tempo a guardare le gemme, poi i fiori, poi i colori delle colline e delle montagne e si cerca in tutti i modi di stare sotto al tiepido sole a riscaldarsi dopo tanto freddo.






Si ritorna bambini appunto e come i bambini si diventa ciò che si guarda e la natura che esplode ci incorpora.
Il simbolo di questo ritorno alla vita è Totoro, spirito della nostra infanzia, il gigantesco elfo peloso, baffuto e paffuto, che nel cartone animato di Miyazaki è invisibile a tutti ma non ai bambini. 






Noi lo adoriamo, adoriamo l'atmosfera e la fantasia in cui è immerso "Il mio vicino Totoro".
Ci piace perché dà una grande lezione di vita: fa mettere da parte i pregiudizi e si fa apprezzare per ciò che fa e non per ciò che appare.
Ci piace perché ci insegna la gioia e la passione del vivere sano all'aria aperta, in comunione con il passato contadino e i folletti protettrici della Natura.





Così lo abbiamo invitato nelle Marche a stare con noi e abbracciarci nelle notti stellate ma anche sotto la pioggia che porta con sé l'odore del cielo.




Ha scelto di vivere nella tenda trasparente ai piedi dell'albero di canfora, il suo habitat naturale.